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SPAZIO TADINI, Via Jommelli 24 - 20131 Milano - Tel. 02.26 82 97 49 - federicapaola@spaziotadini; ft@spaziotadini.it; ms@spaziotadini;

Spazio Tadini è luogo d’arte e laboratorio e luogo di eventi culturali e artistici che offre la possibilità, anche a giovani artisti, di proporre, esporre e concretizzare le proprie idee e crescere professionalmente. Un luogo nuovo nel panorama milanese dove sono passati artisti di livello internazionale, dove sono stati presentati decine e decine di scrittori; ha ospitato spettacoli di teatro e di danza, dibattiti e approfondimenti; ha favorito e scoperto promettenti artisti contemporanei tanto nell’arte quanto nei linguaggi del teatro, della danza e della musica. Proponici un tuo spettacolo, performance, progetto e potresti essere la prossima ospitalità o il prossimo evento di Spazio Tadini.  

Riferimento: Federicapaola Capecchi federicapaola@spaziotadini.it


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SPETTACOLI GIUGNO - LUGLIO 2011


MERCOLEDI' 29 GIUGNO ore 21
TEATRODANZA CLASSICO INDIANO
Lo spettacolo HARIHARA di e con Lucrezia Maniscotti.



Il teatro-danza classico indiano che oggi si può vedere sui palcoscenici di tutto il mondo, è una disciplina molto antica che una volta faceva parte dei rituali del tempio e per questo era considerata di buon auspicio. Il Bharata Natyam è apprezzato come una degli stili classici più completi poiché comprende anche un lavoro teatrale unico: infatti, accanto ai movimenti di danza astratta sostenuti dai ritmi delle cavigliere, si alternano momenti di danza espressiva che utilizza il linguaggio del corpo nella sua totalità (testa, occhi, piedi), l’alfabeto gestuale delle mani (mudra) e una mimica facciale codificata secondo i sentimenti da produrre e i personaggi interpretati per narrare le storie mitologiche, racconti epici e poetici della cultura indiana.
Harihara” è la combinazione di due epiteti per gli dèi principali dell’induismo: Vishnu e Shiva, al contempo potenti e protettivi. L’unione di queste divinità permette, attraverso l’attività di conservazione dell’uno, Vishnu, e quella di distruzione dell’altro, Shiva, il perpetuarsi della ciclo naturale di vita e morte. Durante la serata vengono rappresentati i miti che descrivono le qualità peculiari sia di Hari in alcune delle sue incarnazioni (Krishna e Rama), che di Hara come eterno asceta, signore dello yoga, ma anche energico danzatore cosmico (Nataraja). Il punto di vista è quello del piccolo essere umano che si meraviglia davanti allo splendore delle manifestazioni divine, ma che si riconosce come parte del cosmo e come creatura nata dalla stessa magnificenza divina e per questo vorrebbe fondersi, unirsi come la dolce Radha al suo Krishna, per l’eternità.


LUCREZIA MANISCOTTI
Laureata in Lettere Moderne (Indologia/Storia del Teatro), attrice, insegnante, danzatrice. Si occupa di teatro dal 1993 e lavora dal 2000 come attrice e insegnante. Dal 2001 si dedica all’apprendimento delle arti classiche performative dell’India in particolare alla danza stile Bharata Natyam. Studia con Monica Gallarate, e frequenta stage con Maresa Moglia, P.T.Narendran, Meena Raman, Leela Samson; Mary K. John e Gopika Varma (per lo stile Mohini Attam). In India studia canto carnatico e nattuvanar con Seetharama Sharma e abhinaya con Indira Kadambi secondo lo stile della leggendaria maestra Kalanidhi Narayanan. Dopo diversi viaggi/studio in India, vive a Chennai per un anno (grazie ad una Borsa di studio) diplomandosi presso la scuola Bharata Choodamani diretta dal suo guru: Padmashri Adyar K. Lakshman. Debutta come performer al tempio Kapalishwara di Chennai e presenta un solo con orchestra dal vivo durante il festival di Madras nel gennaio 2010. Fonda nel 2009 Sagome Teatro, un’associazione nella quale Lucrezia si dedica alla promozione delle arti performative classiche indiane, insegnando e ospitando maestri indiani di fama mondiale. È danzatrice del gruppo Milon, canti e danze del Bengala e del Denis Stern Project, band di world music, di cui è anche coreografa. Nel 2010 vince la borsa di studio da Milapfest a sostegno dei giovani talenti nelle discipline classiche indiane. Si esibisce in teatri, associazioni in tutta Italia e in India e presenta conferenze in centri culturali e presso l’Università degli Studi di Milano.


MERCOLEDI' 22 GIUGNO ore 21
TEATRO Spettacolo L'AFRICA RACCONTA di e con Modou Gueye.



Un narratore e un percussionista, un momento di intimità tra spettatori e artisti che rimane impresso per lungo tempo che racconta, tra fiabe, racconti fantastici e storie vere, anche delle difficoltà di superamento delle frontiere, culturali, politiche e sociali.

Festa, ragazzi! Ecco un momento di incontro “all’africana”, prima il tamburo, poi il narratore, il tradizionale “griot”, accompagnano in questa esplosione di storie, danze, ritmi… I racconti africani si intersecano nel gioco di parole, azioni e suoni tra artisti e pubblico come nel cerchio sulla piazza del villaggio o nelle stalle durante le veglie invernali. Le storie raccontano i sentimenti di tutti noi con i linguaggi di alcuni di noi.
Ma… il percussionista e il narratore sembrano non smettere mai di scherzare! Per fortuna che le storie si capiscono bene: galline magiche, lepri astute, lo sciocco del villaggio che forse non è così sciocco, come un uomo bianco impara a vivere con i popoli della foresta e tanti altri racconti alcuni magici, altri tratti dalla vita quotidiana in Senegal…
Un momento di intimità tra pubblico e artisti che rimane impresso per lungo tempo.

con: Modou Gueye
regìa e oggetti di scena: Modou Gueye
fascia di età: dai 6 ai 90 anni.


VENERDI' 10 GIUGNO ore 21 TEATRO
Per la prima volta a Milano, a Spazio Tadini, lo spettacolo PIGS di Maurizio Argàn.

Teatro della centena Rimini in collaborazione con resextensa Bari
col contributo di Provincia di Rimini / Assessorato alla Cultura Regione Emilia – Romagna /Assessorato alla Cultura
col sostegno di Comune di Novafeltria /Assessorato alla Cultura, Comune di Rimini/ Istituzione Musica,Teatro,Eventi, Resextensa Residenze

presenta

PIGS
seconda operazione : la salatura

per partecipare al Blog dello Spettacolo clicca

di e con
maurizio argàn

collaborazione al progetto
amos lazzarini, alessandro carli, nicola eboli

video
antonio scardino

costumi
simonetta galassi

ufficio stampa e foto di scena
alessandro carli




Lo spettacolo

PIGS fa parte del progetto ‘Miti di ieri, miti di oggi, miti di domani, del Teatro della Centena, che cercherà di sviluppare e dare delle proprie risposte a ‘fenomeni’ che sono diventati ‘abitudinari’ nella società contemporanea, e addirittura di malattia, cosa che in fondo ha sempre fatto anche negli spettacoli del precedente progetto PASSIONE dato che come teatro della centena, e come artisti, e come persone, siamo sempre stati sensibili a queste tematiche.
Con il primo spettacolo del progetto anime rubate, in cui si indagava il tema della fragilità prendendo spunto due miti modernissimi quali la Callas e la Monroe, in PIGS affronteremo il tema della depressione. Teatro della Centena, nelle produzioni affronta da sempre temi sociali o politici, perché crede che il teatro non sia una cosa come una qualsiasi altra, non è un hobby ma ‘verbo’ sociale. Con PIGS tentiamo di affrontare il tema della depressione, troppo spesso scambiata e curata come malattia mentale. [...]

Note del regista e autore: Maurizio Argàn
"Ho volutamente affrontato il Tema della depressione proprio come segno di liberazione, mia innanzitutto, anche se liberazione non è, e perché, per un certo periodo della mia vita la depressione mi ha tenuto a braccetto, è stata la mia compagna fedele e crudele, non lasciandomi neppure per un attimo regalandomi un dolore che ancor oggi non è scomparso del tutto. .
Il testo di PIGS é frutto di un lavoro di costruzione sulla mia storia personale con l’aiuto del testo "parole in tuffo" scritto da Giovanni Spiga, che ho conosciuto personalmente nel 1992: ricoverato per oltre 25 anni nell’ospedale psichiatrico di Trieste. Nel testo di Giovanni ho ritrovato tutti gli stati d’animo che avevo vissuto nel periodo più buio della mia ‘malattia’ che fortunatamente non ha portato le negatività che erano state di Giovanni. Nel suo scritto ho trovato, densità, disperazione, pietà per sé stessi .. le parole del testo, come le mie e come quelle dello spettacolo, sono parole buttate di getto, colate in un pozzo oscuro e limpido insieme. Parole frasi profonde, inquietanti, che i referti medici di Giovanni, con la loro tranquilla superficialità da schiacciasassi, rendono ancor più intense….
Dunque PIGS perché?
Per denunciare il mondo che ruota attorno al ‘depresso’ in quei momenti: ‘il fenomeno depressione’. Per denunciare chi ‘sfrutta ‘ il depresso in ogni ordine, in ogni cosa. Personalmente avevo l’amore di una sana famiglia attorno e in fondo è stato più semplice uscirne o perlomeno combatterla, ma, come è successo a Giovanni, c’è lo sfruttamento ai fini economici della famiglia, anche nelle famiglie di modeste condizioni, ma soprattutto, sottolineo soprattutto, nel mondo della medicina, perché per la sanità il ‘ depresso’ ha la stessa qualità di un maiale nel mondo alimentare: è tutto da mangiare non si butta via niente come si dice. Si Pigs è anche un atto di accusa al mondo della sanità, all’industria farmaceutica, che sfrutta questo tipo di patologia. PIGS è chiaramente solo un semplice spettacolo teatrale, ma è un grido alla vita, un mio grido alla vita, e vorrei, magari fosse anche solo per una persona, solo per un attimo, qualcuno all’uscita gridasse viva la vita con me, ribellandosi al sistema di cui sopra.
Questo spettacolo è dedicato a coloro che amano la vita nonostante tutto." Maurizio Argàn

Recesione: Teatro, Cesena. 'PIGS' ovvero 'quella prostituta che ti ruba l'anima' - mercoledi 18 maggio 2011
di Rita Rocchetti

CESENA - Una magistrale prova d’attore quella di Maurizio Argan, autore e regista di Pigs, in scena sabato scorso a San Martino in Fiume, all’interno della rassegna “Play in a box”. Non un copione da recitare il suo, ma un’esperienza dalle tinte forti raccontata anima e corpo, per arrivare, dritta come una sciabolata, al cuore dello spettatore. Pigs è un monologo sul tema scabroso della depressione, quel pozzo buio da cui si vorrebbe stare alla larga, quell’abisso incontrollabile che solo a parlarne ti toglie il respiro e si vorrebbe scappare, fuggire lontano. Il depresso è la persona che se la conosci la eviti, perché ti contamina, ti mette a disagio, ti porta davanti ai tuoi fantasmi, è lo specchio deformante che non vuoi vedere. Invece sabato sera l’abbiamo visto tutti, ma non siamo scappati, anzi saremmo rimasti ancora un po’ a farci contaminare dall’intensità delle parole, dalla musicalità di quella voce rauca e a volte sibilata, dall’imponenza di quel corpo nudo quasi e perciò esposto, indifeso. Provateci voi a presentarvi in pubblico indossando solo un paio di vecchie mutande color carne, stivali di gomma a fiori e una bislacca parrucca rosa shocking. Se poi la silhouette non è precisamente palestrata, quasi inevitabile cadere nel ridicolo. Argan, con tutta la sua corporalità debordante, suscita invece rispetto e inquietudine. Perché ti trasporta nel suo mondo, nella sua solitudine, vissuta con quell’insopportabile peso sulle spalle che avvolge anche te, ma non ti schiaccia perché la sapienza d’attore trasfigura poeticamente un testo duro, lancinante, ma che è anche un grido alla vita, un atto di ribellione e allo stesso tempo un forte j’accuse contro lo sfruttamento della depressione, puntando il dito, in primis contro il mondo della medicina e dell’industria farmaceutica, per i quali il malato è come il maiale: “non si butta via niente”. E allora due maialini di plastica sono gli unici ad accompagnare Argan nel suo lirico viaggio dentro “il porto degli uomini perduti”, dentro un tempo fatto di malessere, disgusto, medicine e ricordi di quando lei non c’era, “la puttana maledetta che ti ruba l’anima… niente è andato come doveva”.



VENERDI' 20 MAGGIO ore 21:30
TANG'EVOLUTION Serata dedicata alla scoperta del Tango e della sua storia
con LOREDANA SARTORI E ROBERTO ANGELICA
introdotti da Sergio Loconsole, Clemente e Clelia Fumanelli


Il tango è mistero e complessità, armonia e conflitto.
Allegria e tristezza, comunicazione e solitudine,
inquietudine e ricerca.
Elitario o popolare, a seconda del livello di lettura di ciascuno.
Antico, non tanto cronologicamente
ma perché in esso vi è qualcosa di ancestrale, cioè contiene attitudini e atti o, per dirla con Borges, nostalgia di vite non vissute, che pure ci appartengono
e costituiscono il legame tra memoria personale, storica e collettiva.
Danza moderna per il suo rendere il corpo pensante e dialogante
e perché più di ogni altra rappresenta l'uomo contemporaneo.”

Nato più di un secolo fa a Buenos Aires dall'incontro di varie etnie e diverse culture provenienti da tutto il mondo, deve a queste origini meticcie il suo DNA universale. Nella sua crescita, come un soggetto vivo, influenzerà e verrà influenzato da tutto ciò che incontrerà sul suo cammino.

"Il tango è per sua natura una forma creativa in costante evoluzione e tale è stato fin dalle origini. La nostra personale ricerca è tesa all'esplorazione di un tango che si nutre di sperimentazione e contaminazione nel rispetto delle forme più tradizionali." Loredana Sartori e Roberto Angelica
In questa serata per Spazio Tadini i danzatori e maestri Loredana Sartori e Roberto Angelica propongono una performance intessuta di Tango ma anche di racconti, poesia e storia. Il tango visto come evoluzione di un percorso storico, filosofico, emozionale. Analizzato nei suoi lati più intimi, percorreremo la sua evoluzione attraverso la cultura argentina, testi musiche, movimento, fino ad arrivare al suo lato più puro e pratico, l’ esibizione in milonga.
La serata sarà un’immersione di anima e corpo nell’affascinante mondo del tango Argentino, dalle atmosfere della milonga al rapporto che è necessario instaurare con il patner. Come intermezzo verrà offerto al pubblico il Mate, tipica bevanda argentina, infusione preparata con le foglie di erba Mate, tradizionalmente bevuta in compagnia.

Roberto Angelica
Ballerino, coreografo di Tango Argentino nato a Buenos Aires. Inizia lo studio del tango molto giovane con il maestro Luis Grondona di formazione classica per poi proseguire con i maggiori insegnanti/ballerini contemporanei direttamente nella culla del tango argentino. Queste esperienze gli hanno permesso di dare forma ad un proprio stile che si basa principalmente sull'uso dell'improvvisazione. La sua personale ricerca è tesa all'esplorazione di un tango che si nutre di sperimentazione e contaminazione nel rispetto delle forme più tradizionali attraverso lo studio di nuove dinamiche che prediligono l'elasticità nell'abbraccio, la fluidità e soprattutto l'organicità del movimento. Si esibisce come solista in numerosi teatri italiani, manifestazioni musicali e concerti, principalmente con il duo "Tangos". Prende parte alla trasmissione X-FACTOR su RAI 2 interpretando "Libertango" cantato dal gruppo "Sei Ottavi". Da dieci anni svolge la sua attività d'insegnante in molte scuole milanesi e nelle principali città italiane.

Loredana Sartori
Nasce a Milano e all'età di sei anni comincia a studiare danza classica, modern-jazz e tip tap.
Studia tango in Italia e a Buenos Aires con le coppie più ricercate e significative del panorama internazionale di tango come Moira Castellano y Gaston Torelli, Chicho Frumboli y Eugenia Parrilla, Pablo y Dana, Matias Facio y Claudia Rogowsky, Damian Rosenthal y Celine Ruiz, Pablo Inza, Sebastian Arce y Mariana.
E' l'organizzatrice e produttrice del Festival "De Nuevo Tango" tenutosi a Trani (Ba) nell'estate 2008.
Balla insieme a Roberto Angelica con cui si esibisce in numerosi teatri italiani e nel programma televisivo "X Factor" su Rai 2. Il suo modo di esprimere il tango attinge molto dalla danza contemporanea che offre gli strumenti necessari ed utili ad indagare sull'ascolto del proprio corpo in relazione allo spazio circostante, requisito essenziale per avere una comunicazione armonica ed efficace col proprio partner nel rispetto dei ruoli; la "RI"acquisizione dell'organicità del movimento e le dinamiche che favoriscano l'impiego del minimo sforzo per la massima resa.


SABATO 14 MAGGIO ore 21:00
FRAGILE. UNE QUESTION DE CONFIANCE Compagnia OpificioTrame, Milano

Replica in occasione del finissage della mostra “Geografia del pensiero” di Giovanna Pesenti e della mostra “Scampia. Ieri, oggi … domani?” di Andrea Brera
Spazio Tadini, visto il gradimento dell'anteprima presentata nella Giornata Mondiale della Danza 2011, in occasione del finissage della mostra “Geografia del Pensiero” di Giovanna Pesenti, propone una replica della
performance “Fragile. Question de confiance” della compagnia OpificioTrame. Un altro appuntamento con la coreografia e l'arte a Spazio Tadini, concepito come luogo culturale per stimolare il dialogo tra gli artisti e le arti.
"Fragile. Question de confiance", dove i danzatori sono esposti e appesi come quadri alle pareti, è assolutamente in fieri e il titolo provvisorio. Allo stato attuale non è uno spettacolo ma un vero e proprio work in progress. Ne viene mostrato un estratto, della sezione “per voce sola”. Ritratti veri e metaforici di storie e persone, pieni di desiderio.
E il desiderio si dispiega lentamente in un campo battuto dal vento in un tardo autunno. Un tentativo di parlare serenamente e gioiosamente anche della fragilità. Corpi, all’interno e all’esterno di sé, disposti a comunicare, a interagire con il momento in cui sono e con le persone presenti. Danzatori liberi di essere guidati dal corpo, dal movimento stesso o dalle suggestioni fornite direttamente a loro dagli spettatori. Disposti a svuotare tutta la vita per qualche secondo per riorganizzarla anche grazie alle persone presenti.

Passerà. È facile. Probabilmente basterà anche una piccola scossa a ridarmi entusiasmo.
Parto a mani vuote, sono esposto, non mi difendo né mi maschero
Non capisco dove sbagliamo noi, e dove è così perché è così.
Tutto qui. Sarà il clima autunnale e la pioggia malinconica di questa mattina.

Ma sono un po’ giù.
I baci che ieri sera non ti ho dato, con amore”



VENERDI' 29 APRILE ore 21:00
GIORNATA MONDIALE DELLA DANZA
FRAGILE. UNE QUESTION DE CONFIANCE Compagnia OpificioTrame, Milano

Secondo le indicazioni del CID UNESCO, The International Dance Council, ANCHE QUEST’ANNO OPIFICIOTRANE E Spazio Tadini PARTECIPANO ALL’EVENTO.

OpificioTrame e Spazio Tadini venerdì 29 aprile 2011, per un altro appuntamento con la coreografia e l'arte a Spazio Tadini, concepito come luogo culturale per stimolare il dialogo tra gli artisti e le arti, propongono due laboratori di teatrodanza mattutini e la performance "Fragile. Une question de confiance" alle ore 21.

"Fragile. Une question de confiance", dove i danzatori sono esposti e appesi, come quadri alle pareti, è assolutamente in fieri e il titolo provvisorio. Allo stato attuale non è uno spettacolo ma un vero e proprio work in progress. Ne viene mostrato un estratto, della sezione “per voce sola”. Ritratti veri e metaforici di storie e persone, pieni di desiderio. E il desiderio si dispiega lentamente in un campo battuto dal vento in un tardo autunno.
Un tentativo di parlare serenamente e gioiosamente anche della fragilità. Corpi, all’interno e all’esterno di sé, disposti a comunicare, a interagire con il momento in cui sono e con le persone presenti. Danzatori liberi di essere guidati dal corpo, dal movimento stesso o dalle suggestioni fornite direttamente a loro dagli spettatori. Disposti a svuotare tutta la vita per qualche secondo per riorganizzarla anche grazie alle persone presenti.
“Passerà. È facile. Probabilmente basterà anche una piccola scossa a ridarmi entusiasmo.
Parto a mani vuote, sono esposto, non mi difendo né mi maschero
Non capisco dove sbagliamo noi, e dove è così perché è così.
Tutto qui.
Sarà il clima autunnale e la pioggia malinconica di questa mattina. Ma sono un po’ giù.
I baci che ieri sera non ti ho dato, con amore”

Per la Giornta Mondiale della Danza dello scorso anno OpificioTrame e Spazio Tadini hanno ospitato il film maker Lutz Gregor e presentato lo spettacolo AB [Against Bodies], un’indagine dura che proseguiva la ricerca sul corpo, tra bellezza, inappagato e incontro, iniziata da Federicapaola Capecchi e Lutz Gregor alla Biennale Internazionale di Danza Contemporanea di Venezia (Choreographic Collision 2008) con “Raft of Medusa” e su come tutto, oggi, sembra contro il corpo ed il suo valore.
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SPETTACOLI PRECEDENTI

VENERDI' 25 FEBBRAIO ore 21
MUSICA
l Beatles chitarra e voce di Gianfranco Preverino ingresso con contributo prenotazione consigliata posti limitati federicapaola@spaziotadini.it
Con Gianfranco Preverino

L’idea di questo spettacolo prende spunto dai ricordi e dall’esperienza di serate passate tra amici intorno ad una chitarra, magari su una spiaggia, o in una pineta di montagna, oppure vicino ad un caminetto. L’idea è ricreare questa atmosfera in modo professionale con un repertorio a tema: i Beatles. L’esibizione si sviluppa nell’arco di circa 90 minuti, durante i quali vengono riproposti delle rielaborazioni, riarrangiate di alcuni brani. Nessun brano viene suonato per intero, ma quello che viene fatto è un sapiente collage tra le composizioni del gruppo, dove tutto si fonde e si trasforma, con brani che si intersecano tra loro, introduzioni di canzoni che diventano introduzioni per altre, frammenti di brani che fungono da ponte di collegamento tra altre due composizioni…il tutto a creare dei crescendo entusiasmanti. A volte un brano viene sviluppato in modo più ampio, a volte solamente evocato ma, nell’arco dell’esecuzione. Ogni brano è riarrangiato in modo da rendere al massimo come impatto sonoro, nonostante sia presente solo una chitarra acustica, con la quale, secondo il momento, vengono eseguite anche parti di basso o batteria. Uno speciale dispositivo, collegato al microfono e alla chitarra, permette di moltiplicare la voce, nel momento opportuno voluto dall’esecutore. Si tratta di uno spettacolo che non vuol essere un modo per imitare i Beatles, ma un omaggio alla loro musica con un tocco personale: una rivisitazione originale e appassionante per chi ascolta. Il 25 febbraio è anche l’anniversario della nascita di George Harrison: la serata è anche un modo per rendergli omaggio.

Gianfranco Preverino è originario della provincia di Torino ma vive a Varese. È diplomato in musica corale ed ha suonato in alcuni dei più bei locali d’Europa. Oggi la sua attività principale è quella del prestigiatore ed esperto di gioco d’azzardo: su questo argomento ha anche pubblicato due libri, il secondo dei quali (“Il baro al poker”) è andato esaurito nelle librerie in soli due mesi. La musica, quindi, dopo essere stata il suo mestiere è tornata ad essere un hobby. Tuttavia, nell’autunno del 2006 in qualità di direttore di coro, ha avuto l’onore di dirigere al teatro La Fenice di Venezia.

SABATO 19 FEBBRAIO dalle ore 10:30 alle ore 22:30
TEATRO TERAPIA
Giornata dedicata al teatro terapia con FIT Federazione Internazionale di Teatro Terapia, Associazione Politeama, Opus Personae,
Juri Roverato, Francesca  Magro, Giordano Morganti, Cesi  Barazzi, Walter Orioli.

La giornata si chiude con la performance "DEAMBULA" di Juri Roverato ispirata all'opera di Francesca Magro Deambula e facente parte di Coreografia D'Arte 2010 II° edizione


MERCOLEDI' 16 FEBBRAIO ore 20:30
MUSICA
Il boomerang di Dante di Luca Maciacchini con Luca Maciacchini, Maria Antonazzo -cantante -, Gabriela Carbonagni Hess - calligrafa - E con la Compagnia della Mosca: Carla Brambilla, Matteo De Micheli, Chiara Luongo, Sandro Nava, Gian Carlo Sessa

Il boomerang di Dante è il nuovo spettacolo di teatro-canzone di Luca Maciacchini, accompagnato dall'omonimo CD già nei negozi, etichetta DEVEGA.  Il "boomerang" scritto e interpretato dal cantattore varesino è un viaggio in canzone nell'animo non già del singolo, ma della "gente" intesa come folla, massa indistinta e spesso involontariamente ostile per la propria convenzionalità e ottusità. È un simbolo, quello del boomerang, oggi molto attuale a causa del parossismo assunto da molte forme di protesta, ormai spesso automatiche e quasi "dovute" per ogni minimo oggetto del contendere. Forme di protesta a volte ingiustificate che sortiscono, appunto, un effetto boomerang che si ritorce contro gli stessi dissenzienti oltre che intralciare o danneggiare la collettività. E il viaggio paradossale e ironico compiuto da Maciacchini nei variegati scenari e personaggi - nobili o cinici, umani o grotteschi - di questo spettacolo, è in realtà lo stesso del suo percorso artistico, il puro teatro-canzone nello stile del mentore Giorgio Gaber. Percorso difficile e nobile, reso ancora più aspro - ma anche più ricco di spunti - dall'essere decisamente fuori moda negli anni del reality.

Luca Maciacchini, diplomato alla Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano e in chitarra classica al Conservatorio Cantelli di Novara, ha lavorato in teatro con numerosi registi tra cui Vacis, Znaniecki, Allegri, Solari, Brivio, Manfrè e ha tenuto concerti come chitarrista classico in Italia e in Svizzera. Nel 1999 ha pubblicato per Tre Lune Editore il libro “Anima salva - Le canzoni di Fabrizio De Andrè”. Nel 2005 è uscito il suo primo cd “Milan l’e’ on gran Milan”, seguito nel 2008 da “Semaforo rosso”; entrambi su etichetta Ecosound, ed entrambi tratti dagli omonimi spettacoli. Tra i suoi altri spettacoli, allestiti con la compagnia “Teatro in- folio” di Michela Marelli: “Virgilio è ballabile” (2003),  “Omero jazz & blues” (2008). È apparso di recente su RaiDue nella fiction “Terapia d’urgenza” e al cinema nei cortometraggi “Achrome 58” (2009) e “O sei maschio o sei femmina, chiaro?” (2008), e attualmente collabora a teatro anche con la cantante Marie Antonazzo (“Les annees folles“) e con l’attore Davide Colavini (“Capitan Brianza e il destino di Donna Giovanna”).

VENERDI' 11 FEBBRAIO ore 21
TEATRO
C'è un quaderno di Luigi Alcide Fusani con Matteo Curatella 
ingresso con contributo
prenotazione consigliata posti limitati federicapaola@spaziotadini.it

Lo spettacolo è una narrazione liberamente ispirata alla prima parte della "Trilogia della città di K." di Agota Kristof. Il narratore, seduto su una sedia, racconta di aver trovato un quaderno con una storia che vale la pena raccontare. La storia di due bambini, che si trovano a vivere dentro una guerra e ne diventano vittime, se per vittime intendiamo anche coloro a cui la guerra aiuta a tirar fuori il peggio di sé. Il racconto di una guerra per dimostrare che tutte le guerre sono uguali e che noi tutti siamo contro la guerra, se solo non dimenticassimo. Lo spettacolo è stato preparato e presentato a Pècs, Ungheria, con notevole successo di critica e pubblico.

Matteo Curatella Attore, musicista, narratore, clown e formatore teatrale, si forma seguendo corsi, seminari e grazie all’incontro con numerosi maestri. Ha seguito un corso di perfezionamento teatrale presso il Teatro del Buratto di Milano qualificandosi come Animatore Teatrale e Televisivo su Nero. Ha seguito un corso di perfezionamento teatrale presso il Teatro del Buratto di Milano qualificandosi come Animatore Teatrale e Televisivo su Nero. L'amore per la vita, l’arte, la curiosità, la meraviglia e gli incontri sono il motore che lo spingono nella sua ricerca artistica. Ama dedicarsi a diverse discipline teatrali come la narrazione, il teatro di strada, il circo e il teatro di figura. Studia e suona pianoforte, fisarmonica e percussioni e flauti. È socio fondatore e direttore artistico della Casa dei Viaggiatori. Collabora stabilmente con compagnie teatrali di Milano e della provincia specialmente nell’ambito del Teatro Ragazzi, con le quali ha partecipato a Festival italiani e internazionali. Clown e Insegnante della Scuola Nazionale di Teatro Circo di Milano e formatore teatrale e musicale per l’associazione Punto al Centro di Lomazzo ( Co ).Dal 2006 è direttore artistico della Maratona dei Racconti di Abbiategrasso evento giunto alla quinta edizione.

GIOVEDI' 10 FEBBRAIO ore 20:45
TEATRO
Nell'ambito delle manifestazioni per la Mostra Personale di Silvia Battisti "Archeologia del sé" e per il tema della memoria, del recupero della memoria per non dimenticare  -"Lettere dal fronte" -, sono state invitate due performance a tema: storie e luoghi della memoria
ingresso con contributo
prenotazione consigliata posti limitati federicapaola@spaziotadini.it

Hybris Compagnia Opus Personae  rielaborazione in forma di performance per tre quadri dello spettacolo scelto per essere rappresentato in Austria e Germania nei campi di sterminio di Dachau, Harteim e Mauthausen, nell'ambito delle manifestazioni per la liberazione da parte delle truppe alleate; e presentato in anteprima al Festival Internazionale dell'Amicizia e della Pace a Gorazde (Bosnia Herzegovina)

Hybris parte da vicino. Dalla distruzione della biblioteca di Sarajevo dell'agosto 1992, come rappresentazione concreta della distruzione di un sapere sopravvissuto alla storia. E fa un balzo indietro, alla tragedia greca, per poi velocemente tornare ai giorni nostri, alla cronaca, passando attraverso le taglienti provocazioni di Jonathan Swift, i racconti di Roa Bastos, la conferenza ONU del 1995 in cui Cina e Usa discutono "veramente" sul tempo di autodistruzione delle mine antiuomo. Hybris si interroga sul valore del sacrificio. da Polissena a Cristo, a quella del bambino che sceglie di non nascere per non partecipare a questo mondo di guerra. Si interroga sul valore del gioco "alla guerra" usurpato dal mondo dei grandi, sul "gioco" paradossale e tragico delle boites à jouxjoux. Ma Hybris è uno spettacolo che parla di vitalità, di vita sempre contrapposta alla violenza; di scatti estremi, di forze che spingono gli uomini a ricominciare a migrare, a disegnare un altro quadro. Hybris è uno spettacolo a quadri. Si sfoglia come le pagine di un libro che contiene parole di tanti libri...E dai libri, il sapere continua nell'incontro dei corpi che si incrociano e rotalano via come pagine da scorrere...Hybris usa e trasforma i linguaggi del corpo, della musica e della parola cantata, urlata, suggerita e compresa.


Opus Personae esiste da più di vent'anni. Si occupa di Teatro e dei linguaggi teatrali. Li insegna e li segue, nelle loro mutazioni, anno dopo anno. Le macro attività proncipali sono la formazione e la produzione teatrale. Ha il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura della Città di Sesto San Giocvanni dall'89, con il quale svolge interventi mirati sul territorio, ideazione e organizzazione eventi. Solo per citare due dei più significativi: stagione Off 2006, Rassegna Teatrale "Scena in movimento" presso il Teatro Vittoria; 2000/2001 "Performat", culla di idee e progetti teatrali di giovani gruppi emergenti lombardi, affiancato da un concorso per la nuova drammaturgia contemporanea. Tra le ospitalità di rilievo di questa edizione, Sisto Della Palma, Presidente del CRT, Teatro dell'Arte di Milano. Nella Giuria, Rocco Abate, Eugenio Monti Colla della Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli, Giuliano Barbanti. Opus Personae è nata con Cesi Barazzi, attrice e regista Milanese - Diploma Accademia dei Filodrammatici e Diploma Civica Scuola D'Arte Drammatica "Piccolo Teatro della Citta' di Milano" oggi Paolo Grassi - che ha proseguito poi la sua formazione con alcuni dei più significativi esponenti del teatro di ricerca come Odin Teatret di Eugenio Barba; Teatro Laboratorio di Jerzi Grotowsky; Yves Le Breton; Bolek Polivka (CRT Milano); Roy Art Theatre; Sotigui Kouyate (lab Peter Brook); Coco Leonardi; Sergio Missaglia (civica scuola di animazione pedagogica di Milano). Il suo percorso è sempre stato scandito dall'esigenza della ricerca e su questa strada due incontri sono stati importantissimi: quello con la maschera, soprattutto quella neutra e con le marionette: il lavoro di ricerca si è anche allargato a proposte di Lab teatrali per portatori di handicap, anche piuttosto grave, adulti, utilizzando il rapporto con le figure come mediazione non solo rispetto alla propria percezione ma anche come mediazione di un rapporto con i cosidetti “normodotati”. Ha collaborato anche con Radio SuperMilano con una rubrica sul fantastico e la fiaba, con Radio Soft Capo Nord con una rubrica sullo spazio narrativo come spazio di relazione, con AIATEL, ISAMEPS, Gruppo ABELE, AGITA con diversi articoli sul suo specifico per alcune pubblicazioni.

A breve sarà disponibile anche l'archivio delle varie sezioni, stiamo rinnovando la grafica del sito. vi ringraziamo per la pazienza.