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Mostra di Klee in “Successo”, gennaio 1960, a. II, n. 1, pag. 10, (n.f.) |
E. Tadini, Mostra di Klee, in “Successo”, gennaio 1960, a. II, n. 1, pag. 10, (n.f.)
«Io vorrei porre ordine al movimento»: è una frase di Paul Klee (il grande pittore nato Munchebuchse, preso Berna, nel 1870 e morto nel 1940) che è stata molto giustamente preposta al volume che raccoglie i suoi scritti teorici – “Teoria della forma e della figurazione” – tradotto ed edito da Feltrinelli. Questa pubblicazione, avvenuta a breve distanza da quella tedesca, è uno degli episodi che dimostrano come l’attività libraria italiana stia attualmente raggiungendo un livello assai elevato. Molti degli scritti qui raccolti erano ormai quasi introvabili. Un ricchissimo corredo di illustrazioni aiuta a penetrare il pensiero di Klee: a conoscere con quanta appassionata precisione egli si sforzasse di portare alla luce della coscienza i movimenti liberissimi della sua fantasia. La prima parte del libro raccoglie undici saggi. È qui compresa la “Confessione creatrice”, un testo del 1920, in cui Klee scrive la famosa frase: «L’arte non ripete le cose visibili, ma rende visibile»: offre cioè nuove possibilità di esistenza visibile a emozioni indefinite eppure quanto mai reali. Sempre in questa prima parte è pubblicata la conferenza tenuta a Jena nel 1924, in cui Klee paragona l’artista ad un albero: le immagini che egli crea sono come i rami e le fronde dell’albero, l’artista è come il tronco, le radici che si affondano nella terra sono i suoi contatti con il mondo immenso e complesso della realtà oggettiva e psichica. Le fronde sono “diverse” dalle radici: come l’arte è diversa dal reale immediato, pur essendone una forma che ne proviene fatalmente, attraverso la mediazione dell’artista. La seconda parte del volume è dedicata al corso di lezioni che Klee tenne al Bauhaus di Weimar (la scuola d’arte e di arti applicate distrutta più tardi dal nazismo) nel 1921 e nel 1922. Qui si rivela a fondo tutto l’impegno di Klee nel cercare di definire la movimentata vitalità di ogni immagine visiva: nella realtà esterna come dentro di noi e nel tempo. Questo libro, utilissimo per chiunque voglia comprendere il nuovo senso della visibilità che sta alla base della più vera arte contemporanea, viene presentato a Milano in una mostra di opere di Klee e di documenti che lo riguardano, tenuta alla Biblioteca Germanica. Assieme ad opere di proprietà di collezionisti italiani, sono esposti alcuni pezzi rarissimi, appartenenti al figlio di Klee, Felix.
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