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MOSTRA PERSONALE di SILVIA BATTISTI Dal 21 gennaio al 11
febbraio 2011 Spazio Tadini inaugura una personale
di Silvia Battisti dal 21 gennaio al 11 febbraio 2011. Un viaggio tra le sue
opere, gli ultimi anni, fino alle recenti “Lettere dal fronte”. “Molte
persone mi chiedono il significato della scrittura che appare nei miei lavori,
così ho cominciato ad approfondire. Una giovane pittrice giapponese, guardando
alcuni miei lavori, mi diceva che i colori che uso e la scrittura sono vicini
alla cultura orientale nella rappresentazione del sacro. Senz’altro non è
questo il mio intendimento, ma inconsciamente il messaggio è l’invisibile, il
non ancora leggibile, la scrittura che “nasconde” ciò che non può essere che
nascosto; quello che è proibito e inviolabile “come il Sacro” (Frank Lalou, La
calligraphie de l’Invisible). Quello
che mi interessa in realtà non è quello che scrivo, ma il segno nel suo
risultato ritmico e plastico in rapporto agli altri segni: lettere in rapporto
alle altre.[…] non cerco alcun significato. Si perde inoltre ogni
nozione del tempo. Il risultato è un’impressione di equilibrio di linee, di una
composizione vissuta nel tempo, di una comunicazione puramente visuale e
gestuale. La possibilità ludica della linea nella sua libertà di comporre è
forse il mio scopo primario e necessario.”
Silvia Battisti Pertanto
la memoria è fatta di cose, immagini, non sempre ricomponibili in forme
riconoscibili, di segni e parole non sempre leggibili. Ciò non ne toglie l’esistenza
e le emozioni. “Parlare delle opere di Silvia Battisti è come
iniziare un viaggio all’interno del nostro animo, domandarsi quanto siamo in
sintonia con noi stessi e come ci possiamo rapportare con le sue opere
“difficili” e “profondamente intimistiche” senza rimanerne eccessivamente
coinvolti.[…] Silvia
Battisti dimostra di possedere la capacità intelligente e sottile di rilevare
l'aspetto interiore dell'individuo e di comunicarlo attraverso visioni
pittoriche in cui si rimane necessariamente “impigliati”.[…] Nelle sue opere
l’esperienza data da Mondrian si integra con l’arte materica di Burri e con il
concettuale di Fontana, per diventare un qualcosa di unico e caratterizzante
per l’autrice stessa. […] cogliere la profondità, la similitudine continua tra
il nostro microcosmo e il macrocosmo che ci circonda in un gioco di rimandi e
somiglianze che partono dalla sfera più intima delle cose, l’anima.”
Francesca Mariotti Le cifre, i segni, le
lettere, un alfabeto segnico ricorrono in quasi tutte le opere in mostra e sembrano
le maschere di Nietzsche in Al di là del Bene e del Male (capitolo secondo - Lo
spirito libero): “ogni spirito profondo ha bisogno di una maschera: e più
ancora, intorno a ogni spirito profondo cresce continuamente una maschera,
grazie alla costantemente falsa, cioè superficiale interpretazione di ogni
parola, di ogni passo, di ogni segno di vita che egli dà.” Un
“codice-maschera”, quello di Silvia Battisti, che scandisce ritmi di una
composizione vissuta, ritmo di un irrompere nel silenzio verso una strada o
forma di ricomposizione dell’unità perduta. Nel ciclo “Lettere dal fronte” le lettere
diventano intere parole, riconoscibili, e sanciscono un atto raro e importante,
caro a Silvia Battisti, quello della ricostruzione della memoria, del
ripercorrere il nostro passato, anche il più doloroso, per non dimenticarlo. In
queste opere l’artista ha riscritto frasi, interi periodi delle lettere che il
padre mandava alla madre e le ha incastonate tra immagini di propaganda,
ritagli di giornali o bollettini informativi originali dell’epoca e materiali, vetri
tagliati, per lo più. “Le
lettere non parlano della guerra, sono autocensurate, il mio intendimento è far
intravvedere attraverso il montaggio di ritagli di notizie, di immagini da manifesti di propaganda, la guerra e il
contrasto, lo stridore con le lettere dove la famiglia, il denaro inviato, la
fotografia mai arrivata è oggetto di comunicazione. Il soldato è prigioniero
del suo silenzio, della impossibilità di esprimere il tormento, la paura, il
dubbio, la violenza, l'assurdità della guerra. Il soldato oggetto della
guerra,il soldato oggetto della retorica tuttora.. I vetri rotti che coprono le
immagini e le lettere sono legati da fili di metallo, perché niente venga
dimenticato. Con la trascrizione di alcune frasi ho dato valore a parole,
gesti,cose semplici. Con una regressione voluta, cosciente ho tracciato segni e
macchie come quando bambina scarabocchiavo le "sue" lettere.
L'emozione è stata forte, ma è stata guidata per lasciare la traccia, perché
anche altri la seguano per non dimenticare.”
Silvia
Battisti Biografia breve: Silvia Battisti nata a Sovramonte (BL), residente a
Cinisello Balsamo ha conseguito il Diploma di Maturità Artistica presso l’Accademia
di Belle Arti di Venezia ha frequentato un corso di pittura con il maestro
Santomaso all’Accademia di Belle Arti di Venezia ha conseguito il Diploma di
Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano con la tesi:
“Oskar Schlemmer e il teatro astratto”. Ha vissuto a Zurigo e a Varsavia dove
ha seguito un corso di cinematografia. Ha seguito un corso sul pensiero ebraico
all’ Università di Gerusalemme. Ha insegnato materie artistiche fino al ‘99. Ha
ricevuto la medaglia d’oro per il disegno nel
1992 nel concorso internazionale di disegno e pittura della città di San
Remo (Imperia). La biografia completa è visibile alla pagina http://www.silviabattisti.com/bio.html
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http://www.arte.go.it/eventi/2011/e_0158.htm http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2011/01/19/news/le-riflessioni-sul-tempo-della-sovramontina-silvia-battisti-3221012 http://www.undo.net/it/mostra/113430 http://www.inmilano.com/eventi/silvia-battisti http://www.italia-eventi.com/2011/01/mostra-personale-di-silvia-battisti.html http://www.linkarte.it/news/news.asp?ID=4865 http://www.seroxcult.com/oggi-in-italia/icalrepeat.detail/2011/01/21/473/-/MGIzNTE0YTQ5NDFhOWYyYjcyYzAxNTE2ZmQ1NmQ1MDc=/milano-spazio-tadini-archeologia-del-se.html |
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