Orari di apertura delle tre mostre in galleria: martedi-sabato ore 15:30-19:00. Apertura fino alle 23:30 in coincidenza con inaugurazioni e eventi serali (vedi calendario eventi).  Per iscriversi alla mailing list e ricevere settimanalmente la Email del calendario manifestazioni di Spazio Tadini: [email protected].

 
 
LUCI DELLA RIBALTA - DAL 2 APRILE AL 3 MAGGIO A SPAZIO TADINI
 
Alberto Barbieri  

Alberto Barbieri

di Claudio Rizzi

Pietre antiche e cimeli di viaggio. La casa verso la riva del Ticino, protesa allo scorrere del fiume ma riparata nel borgo antico, quasi luogo recondito. Dentro, nel tepore di luci, tonalità e oggetti, come in uno scrigno si palesano tracce testimoni di vissuto da rileggere tra memoria e attesa. Fosse un personaggio letterario, Alberto Barbieri sarebbe uscito dalla raffinata eleganza di una penna datata tra Otto e Novecento. Avrebbe potuto abitare nelle pagine di Thomas Mann o di Marcel Proust. O recitare in un film di Luchino Visconti o vivere Parigi belle époque. Ultimo dandy nato nel segno del gusto, ha svelato nel valore estetico il motivo conduttore della vita: sobria ma votata all'intensità. E tradurre piacere in passione: arte, amore e viaggio. Dedizione assoluta, prima all'idea, poi alla concretezza. Tanto da sviluppare linee costanti e coerenti. Si leggono nelle pagine del lavoro e si ritrovano nelle dominanti del carattere, aperto al dialogo, tendenzialmente versatile e disponibile ma pronto ad assaporare silenzi e riservatezza. Conviviale con gli amici e contento nelle distese di cielo notturno del deserto nordafricano. Viaggi di isolamento, di altro colloquio, di ricordo e sogno, alla ricerca di nuovi orizzonti per forzare il perimetro del quotidiano. E tornano dalle sabbie assolate le ceramiche di recente vicenda, personaggi e 22 simulacri di un mondo lontano ma condiviso, essenze di un'anima che nella ruvidità delle povere cose ritrova l'energia della vita. Sono brani di terra e di arsura che rivelano tradizioni di esistenza primordiale, che narrano storie di vero e di antico testimoniando dimensione diversa e forse interrogando le convinzioni della società evoluta. Giovane esordiente e promessa di talento, dotato di un aspetto eternamente più giovane dell'anagrafe, Barbieri ha maturato lunga esperienza, non solo nel percorso di intensa attività ma anche nelle pause di riflessione e di meditata lettura. La consapevolezza della misura non intacca il sorriso di goliardia ma ribadisce la vocazione al linguaggio dell'arte. E l'aspetto formale, l'eleganza della persona e dei contorni d'ambiente, non contraddicono la solitudine espressiva né l'intensità di dialogo interiore. Nella quiete apparente di drappi e stucchi, scenografia calda per un nido accogliente, Barbieri vive un'emotività autentica, fondamentale e sottile, come scoperta di ogni giorno. E il desiderio del viaggio corrisponde al desiderio del ritorno, per possedere il tutto, passato e futuro, concreto e fantasia. Alla ricerca di nuovi approdi, Barbieri non rinuncia alla determinazione come alla serenità: semplicemente naviga lungo una rotta tracciata all'alba, senza demordere e senza concedere, nemmeno ammiccando mai al facile incontro con i favori del pubblico. Proprio lui, attento conoscitore e cultore del piacere, mantiene intatto il profilo del rigore e nulla regala alla piacevolezza nonostante i canti delle sirene. Conosce gli applausi e i buoni modi per dire grazie ma conosce anche le notti nel deserto, là dove, nel silenzio di vento e sabbia, può intonare solitario un dialogo con le stelle.

Alberto Barbieri

Nasce a Pavia nel 1958. Rivolge inizialmente i propri interessi artistici alla fotografia e al teatro. Lavora per alcuni anni anche per il cinema e la televisione. Compie gli studi presso la Civica Scuola di Arti Visive di Pavia e realizza scenografie per opere liriche. Dedito alla pittura, esordisce in mostra personale nel 1986 a Milano. Il percorso prosegue poi con continuità in gallerie d'arte e istituzioni pubbliche: 1988, Voghera; 1989, Pavia; 1990, Alessandria; 1991, Milano; Sartirana, Castello; Voghera; 1992, Sesto San Giovanni; 1993, Milano, sede ISAL (Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda) di Palazzo Reale; 1994, Pavia; Sartirana, Castello; Torino, Lingotto; Voghera; 1995, Genova; Pieve del Cairo, Galleria Comunale; 1996, Piacenza; Milano; 1998, Milano; 2000, Alessandria; 2003, Mortara; Piacenza; 2004, Vigevano, Musei Civici del Castello; Lugano; Busto Arsizio; 2006, Milano, Università Bocconi. Intensa la partecipazione a mostre collettive e tematiche, realizzate in ambito privato e istituzionale, nazionale e internazionale. Nel 1987 ottiene il Primo Premio alla Biennale "Giovane Arte Contemporanea" di Sartirana. Nello stesso anno viene nominato consulente del Museo della Permanente di Milano. Partecipa alla XXX e XXXI Biennale Nazionale d'Arte al Palazzo della Permanente. Tra le collettive si segnalano in particolare: 1991, Cremona, I Biennale d'Arte Contemporanea; 1992, Ludwigshafen (Germania); 1993, Milano, Politecnico; Weimar, Castello di Ettesburg; 1994, Sesto Calende, Premio "Cesare da Sesto" (I Premio); 1995, Berlino; Milano, Museo della Permanente; Faenza, Mostra Internazionale della Ceramica; 1996, Istanbul, Museo "I. Pasa Sarayi"; Lubiana, Museo Internazionale della Grafica; 1997, Innsbruck; Amburgo; Pavia, Musei Civici del Castello Visconteo; San Pietroburgo, Museo Etnografico; Vienna, Palazzo Palffy; Erfurt (Germania). Nel 1998 espone a Milano, Accademia di Belle Arti di Brera; partecipa al Premio "Donato Frisia" a Merate e al Premio "Ennio Morlotti" ad Imbersago. Nel 2000 espone al Castello Visconteo di Pavia. Nel 2002 è presente al Museo del Bardo a Tunisi e al Museo Nazionale delle Arti Decorative a Buenos Aires. Nel 2003 espone a rassegne allestite a Wolfsburg (Germania) e a Cordova (Spagna). Nel 2004 partecipa alla mostra "Arte Contemporanea in Lombardia - Generazione Anni '50", presentata in prima sede al Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Gazoldo degli Ippoliti e poi a Gemonio, Museo Civico "Floriano Bodini". Nel 2007 partecipa alla XXIX Rassegna Internazionale di Pittura "Bice Bugatti" a Nova Milanese e alla collettiva "Metafore della memoria", allestita al Civico Museo Parisi Valle di Maccagno e in seconda sede allo Spazio Guicciardini di Milano. È presente alla Triennale di Milano. Nel 2008 espone a Desio, Villa Tittoni Traversi, e a Milano, Spazio Guicciardini ("Europe Art Languages"). Sempre nello stesso anno il Civico Museo di Maccagno acquisisce una sua opera. Compie viaggi in Grecia, Turchia, Egitto, Tunisia, Marocco, Indocina, Indonesia e Africa. Nel 2003 realizza in Kenya una grande opera murale su invito dell'Istituto Italiano di Cultura di Nairobi per il progetto "Tree is life". Nel 2004 realizza un'altra opera murale per l'Istituto Nazionale di Ricerca "Carlo Besta" a Milano.Si dedica anche alla piccola scultura coniugata all'arte orafa e alla realizzazione di opere in ceramica patinata e raku. Vive e lavora a Pavia.

Archeologia del vuoto, 2006, tecnica mista su tavola, cm 80x80